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domenica 10 aprile 2016

Space Oddity [Speciale David Bowie]

Questo post fa parte della rubrica Best Videoclip, ovvero un viaggio attraverso i migliori videoclip musicali nella storia della musica.

37° PUNTATA


A distanza di 4 mesi dalla morte, dedichiamo questa puntata sui migliori video musicali a David Bowie, casualmente, perché in questa rubrica seguiamo dalle prime puntate un filo conduttore, il filo conduttore del tempo, seguendo questo filo ci imbattiamo oggi proprio in un video di Bowie, per un inesperto in materia musicale come me mi è difficile di scrivere e descrivere momenti musicali molto alti come questo, ma è sempre piacevole condividerli con voi e tentare di raccontarveli, perché dico così, perché il brano in questione è Space Oddity, uno dei brani più belli ed intensi nella lunga carriera di Bowie, oltre essere diventato brano icona della musica rock inglese e mondiale, tanto da essere entrato nella cultura di massa e da allora non ci ha mai abbandonato.


La nascita di questi brani non è mai casuale, David Bowie ha iniziato la sua carriera giovanissimo, ma già a 22 è considerato finito, ha alle spalle singoli fallimentari ed un primo album anch’esso passato inosservato, tutto sembra andare nel peggiore dei modi, l’ultima è la fine del rapporto con la compagna Hermione Farthingale, ed è proprio il giorno seguente, il 2 febbraio 1969, che David registra questo pezzo ai Morgan Studios di Willesden.
Ma del brano Bowie registra più versioni, una da 3:45, un’altra da 4:31 registrata tra marzo ed aprile gli assicura il nuovo contratto con la casa discografica Mercury, da qui esistono altre 3 varianti, tutte da 5 minuti, mentre il singolo che viene distribuito viene registrato il 20 giugno dello stesso anno, insieme alla band formata dal chitarrista Mick Wayne (Autore delle parti di assolo e del countdown), il bassista Herbie Flower, il batterista Terry Cox (Che suonava nei Pentangle) ed il tastierista Rick Wakeman; Nel brano troviamo una novità per l’epoca, l'utilizzo dello Stilofono, strumento musicale elettronico introdotto da poco e formato da una tastiera metallica controllata da una piccola penna elettronica, che Bowie cominciò ad usare per il demo, fu Marc Bolan (Leader dei T Rex e pioniere del glam rock) a fargli conoscere le modulazioni elettroniche dello stilofono.


Bowie è resistito così tanto nel panorama musicale non solo grazie alla sua capacità e conoscenza musicale, ma anche per rimanere solo e sempre se stesso e non seguire mai niente su cui non fosse mai sicuro, tanto per citare il suo rifiuto ad una collaborazione con i Coldplay perché il brano non gli piaceva, ecco Bowie ha sempre seguito il suo fiuto senza farsi condizionare da manager e discografici, un altro esempio è che il brano in questione non è mai piaciuto al suo produttore Tony Visconti, tanto che ha delegato la produzione del brano e dell'intero album al collega Gus Dudgeon, solo dopo il successo Visconti ha dovuto ricredersi, mangiandosi le mani.


Ma di cosa parla Space Oddity? Vallo a sapere tu, potrei dire, Bowie da grande artista ha sempre preferito non sbilanciarsi, lasciando che fosse il pubblico ad intendere quello che più desiderava, il brano lascia varie letture, il tema principale è lo spazio, l’agghiacciante storia di un astronauta che non riesce a tornare dal suo viaggio, ma il sottotesto ci parla della paura nel perdere il controllo, di rassegnazione al destino, di isolamento, di alienazione e solitudine, temi che toccano nel profondo la musica rock inglese negli anni in cui rock psichedelico va per la maggiore; Solo nel 2002, Bowie intervistato dalla rivista Mojo, ha affermato semplicemente che parla solo del sentirsi soli.
Se i temi toccati dal brano sono comuni nell'epoca, il brano rispecchia anche l’angoscia collettiva, della fine degli anni 60, la fine di un epoca felice che sembrava non dovesse mai finire, il resto è storia: la fine del movimento hippy, l’arrivo dell’eroina (Che in quel periodo Bowie provò), la guerra in Vietnam, la morte di numerose icone della musica; Il brano è antecedente a questi avvenimenti, non li prevede, ma pochi brani nella storia della musica riescono a catturare le sensazioni di un epoca e di una generazione, forse inconsapevolmente ma questo è uno di quei casi.


Il brano non prende spunto dagli avvenimenti propri dell’epoca, ma Bowie nella scrittura viene influenzato dal mondo artistico della sua epoca, fra tutte le influenze è da citare 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, tanto che Bowie ebbe a dire:

“Molti film mi hanno profondamente impressionato negli anni sessanta e uno dei più importanti è stato 2001: Odissea nello Spazio. Lo collegavo al senso di isolamento. Questo e diversi altri elementi modellarono molte delle mie performance, e forse hanno predetto il mio stile di vita negli anni settanta”

Bowie infatti è stato un grande appassionato di fantascienza ed è giusto citare anche l’influenza ricevuta dalla lettura dei libri di Ray Bradbury.


Fu pubblicato come singolo l’11 luglio 1969, a tre settimane dall'incisione, in tempo per l'impresa dell'Apollo 11 che il 20 luglio porta l'uomo sulla luna, l'attualità del brano non è sfuggita alla Mercury Records che la distribuì in Usa, alcune emittenti televisive e radiofoniche adottarono la canzone come inno non ufficiale degli avvenimenti anche se proprio a causa dell'attualità del brano, la storia di un astronauta che non torna dal suo viaggio non viene apprezzata da alcune di esse che si sono rifiutate di trasmetterla, mentre la BBC la trasmette proprio durante i servizi dedicati all'allunaggio, da allora la canzone è stata spesso presente nei documentari sulle esplorazioni spaziali, diventandone un inno.
Spinto dalla critica, che ne è rimasta entusiasta, il singolo è il primo vero successo per Bowie, in patria raggiunge la 5° posizione il 6 settembre, mentre gli Usa nonostante i passaggi radiofonici esce nella totale indifferenza; La storia commerciale del brano non finisce qui, perché viene ripubblicata come maxi singolo in UK nel 1975, raggiungendo la 1° posizione e tenendola per 2 settimane, rimanendo in classifica ben 2 mesi, mentre sull'onda del successo del personaggio creato successivamente da Bowie, Ziggy Stardust, ne venne girato un video, del grande fotografo di musica rock, Mick Rock, questo portò il brano a raggiungere in Usa il 15° posto, sia dato sapere che negli Usa, Bowie non ha mai raggiunto la prima posizione, da vivo, perché dopo morto l’ultimo disco per la prima volta ha raggiunto il primo posto.


Diversa è la sorte dell'album contenente il brano, intitolato anch'esso Space Oddity, nonostante l'entusiasmo di una parte della critica, il disco uscito il 14 novembre 1969. si rivela un flop, a peggiore il tutto, fu il taglio di teste dai vertici della Philips, proprietari della casa discografica, questo causo la perdita dei sostenitori di Bowie all'interno, da qui l'album non viene sostenuto da una campagna pubblicitaria e nel marzo del 1970 si contano solo 5000 copie vendute in UK, in USA la situazione è ben peggiore, l'album non viene nemmeno recensito dalla maggior parte della stampa specializzata; Ma l'album resuscita con una riedizione nel 1972, trascinato dal successo del nuovo personaggio di Bowie, raggiunge la 17° posizione in UK rimanendoci per 37 settimane, in USA raggiunge la 16° posizione per un totale di 36 settimane di permanenza.


Anche la storia del singolo in Italia è molto interessante, per la prima volta viene pubblicato un suo singolo, oltre a questo il brano è stato inserito in un LP nel lato B, mentre nel lato A è presente Che t'Importa se Sei Stonato di Orietta Berti, il brano influenza molto la musica italiana, tanto che l’anno successivo i Giganti, pubblicano la cover in italiano, con il titolo di Corri Uomo Corri, con il testo vagamente ispirato all'originale, scritto da Mogol; Anche i Dik Dik proposero un brano ispirato a Space Oddity nel 1974, intitolato Help Me.


A fine 1969 Bowie ha l’idea di fare un incursione nel mondo discografico italiano, entra in studio con gli stessi musicisti di Space Oddity, per registrare lo stesso brano ma in italiano, viene scelto il produttore italiano Claudio Fabi, mentre come paroliere ancora una volta l’artefice della cover dei Giganti, Mogol, a Bowie il brano piacque tanto che pensava che il brano fosse molto fedele all’originale, Mogol la scrisse ben prima, quando la affido alla band della sua scuderia di musicisti della Formula Uno, gli sconosciuti Computers; Il brano esce con il titolo di Ragazzo Solo, Ragazza Sola sul mercato italiano a febbraio del 1970, ma non ha il successo sperato, fermandosi al 23° posto della classifica e pone fine all'esperienza in italiano dell’artista, il brano finisce nel dimenticatoio, fin quando nel 2012 Bernardo Bertolucci lo sceglie nella colonna sonora del suo ultimo film Io e Te.


Il video del brano in questione, è un video promozionale, che all'epoca andava molto, il brano è inserito in un cortometraggio di 29 minuti insieme ad altri brani, anche se il più bello e celebre rimane quello di Space Oddity, la produzione del video è antecedente alla registrazione del singolo, che viene inciso durante la registrazione di questo e fortunatamente inserito all'interno, l’idea viene a Bowie dopo essere stato ospite in un programma televisivo tedesco nel 1968, le riprese iniziano il 26 gennaio 1969 con la regia di Malcolm Thomson, anche se i finanziamenti della casa discografica si fanno insufficienti, fu il manager di Bowie, Kenneth Pitt a produrlo di propria tasca, con l’idea di rivenderlo alle emittenti televisive, ovviamente i costi aumentarono così a dismisura ed il video viene tagliato in varie parti, il risultato finale è uno special dal titolo del primo brano Love You Till Tuesday contenente 9 tracce fra cui il brano Space Oddity; Alla fine si rivela un flop disastroso, non per il video ma perché nessun emittente lo volle trasmettere, al pubblico è rimasto inedito fino al maggio 1984 quando viene distribuito per la prima volta in VHS, mentre un edizione in DVD è stata pubblicata nel 2005. All'interno del video, accanto a Bowie si è formato un trio, difatti Bowie canta alcune tracce con Hermione Farthingale e John Hutchinson, come già accennato durante le riprese e prima della registrazione di Space Oddity, Hermione lascia Bowie, il trio ha preso il nome di Feathers.


Quello che noi vi proponiamo non è l’intero corto, ma l’estratto di Space Oddity, il video non punta su un proprio racconto, preferisce rimanere sospeso fra poesia e sogno, Bowie si divide in due: il ragazzo con il capellino, e il Major Tom con unta tuta spaziale futurista si perde nello spazio, dove incontra due donne angeliche, senza perciò dover rappresentare una missione spaziale, ma sembra aver preso spunto dalle scene finali del già citato 2001: Odissea nello Spazio; La visione di questo video è un buon modo per ricordare l’artista Bowie, che ci tengo dire seguiva fin dall'inizio il nostro blog.
Buona visione!

"Sono qui che galleggio 
attorno al mio barattolo di latta,
Lontano sopra la Luna,
Il pianeta Terra è blu
E non c'è niente che io possa fare"




SCHEDA TECNICA:
TITOLOSpace Oddity
BANDDavid Bowie
ANNO1969
GENERE MUSICALERock Psichedelico, Space Rock
REGIA: Malcolm Thomson
GENERE: CortometraggioPsichedelico
NOTEUfficiale, Colore, 3:48
         Visualizzato 15.000.000

BONUS:
Come accennato in precedenza, il singolo fu ripubblicato dalla EMI, dopo il successo ottenuto da David Bowie con il suo personaggio Ziggy Stardust, nel 1972 Bowie reinterpreta il brano per il videoclip diretto dal più grande fotografo nel mondo del Rock, Mick Rock, che ha fotografato e seguito in prima persona l'avvento di tutti i più grandi personaggi e band della musica rock inglese degli anni 60 e 70, questa risulta una chicca, è il video di maggior successo se paragonato all'originale appena visto, e per di più risulta una delle poche esperienze da dietro una videocamera del celebre fotografo, non risulta eccezionale se non dal punto di vista musicale, perciò ve lo mostriamo:



Ragazzo Solo, Ragazza Sola
Non potevamo nemmeno sorvolare la cover italiana del brano, riscritta da Mogol e cantata dallo stesso Bowie, il testo differisce dall'originale, parla di due ragazzi lasciati dai rispettivi compagni e rimasti soli.
Buon ascolto!



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